Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro

Se ha senso una GIORNATA MONDIALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO (e qualche dubbio c’è, per le derive di forma che disperdono la sostanza e per la distanza che spesso si insinua tra parole, luoghi e soggetti della celebrazione e parole, luoghi e soggetti del lavoro vero), se comunque questa giornata ha un senso, va cercato in termini di prospettiva.

E non c’è posto migliore della Scuola per coltivare la prospettiva. Per questo oggi ci siamo incontrati nella palestra dell’Istituto Tecnico Economico “Guido Piovene” di Vicenza, con 400 ragazze e ragazzi dalla Prima alla Quarta, per parlare di uno degli argomenti più noiosi al mondo, con l’ambizione di annoiare il meno possibile e addirittura, chissà, di interessare un po’.

Prima uno spettacolo teatrale in tema, “Quanto dura un secondo” di e con Gianluigi Meggiorin e Paolo Piludu, così da rompere e rimescolare gli schemi di trattazione ed aprire nuovi canali di comunicazione, in chiave tragicomica, sempre in bilico tra il (molto) serio e il (defaticante) faceto.

Poi una chiacchierata da RSPP con la platea di studenti, per raccontare aneddoti e punti di vista, per ravvivare la percezione del rischio, per allertare anche un po’ magari ma soprattutto per stimolare la determinante consapevolezza del proprio ruolo, del potere delle scelte individuali, per sé e per chi sta intorno, e di come quel potere possa moltiplicarsi “scegliendo insieme”.

Con l’idea che il fatidico secondo in cui capita l’incidente, un secondo che se va male può durare a lungo, anche per sempre, possa essere disinnescato semplicemente facendo la scelta giusta nel secondo che lo precede.

Ma una chiacchierata non è tale se non è reciproca e la voce delle ragazze e dei ragazzi deve essere protagonista. Non per forza al microfono, va bene anche un questionario, meglio ancora tramite i loro smarthphone sempre a portata di mano e di occhio. Capita che le risposte offrano conferme e sorprese e si rivelino fatalmente preziose. Come tutte le risposte quando si sceglie di ascoltarle.

A seguire le 5 domande proposte agli studenti e il riepilogo collettivo delle risposte.

Un ringraziamento all’ ITC Guido Piovene e alla sua Dirigente Barbara Scarso, per aver voluto l’evento di oggi e per aver consentito di aprire, con esso, un promettente spazio di manovra e di prospettiva.

 

DOMANDA 1 – COSA PENSI QUANDO SENTI PARLARE DI SICUREZZA E SALUTE A SCUOLA?

a) Forte, bisognerebbe parlarne di più e tenere viva l’attenzione tutti i giorni!

b) È un tema serio e comunque è obbligatorio occuparsene

c) So che c’è anche quello da gestire, ma se ne occupa qualcun altro

d) Si tratta solo di leggi e di scartoffie, e non serve a niente

e) Che noia! Ho ben altro a cui pensare

DOMANDA 2 – QUALE DEI SEGUENTI RISCHI SENTI PIÙ VICINO ALLA TUA ESPERIENZA SCOLASTICA?

a) dover uscire tutti velocemente dalla scuola per una situazione di emergenza

b) inciampare/scivolare in corridoio, sulle scale, in palestra o in cortile

c) farsi male urtando contro tavoli, armadi, finestre aperte o altre sporgenze

d) beccarsi in testa un pezzo di soffitto che viene giù

e) trovarsi coinvolti in un litigio che diventa una rissa f) non esistono rischi a scuola

DOMANDA 3 – TRA LE VARIE SITUAZIONI DI EMERGENZA CHE POSSONO CAPITARE A SCUOLA, QUALE TI PREOCCUPA DI PIÙ?

a) un incendio che si innesca dentro la scuola e che impone l’evacuazione

b) un terremoto che impone di ripararsi sotto i banchi e, dopo la prima scossa, uscire fuori

c) una fuga di gas dalle tubazioni di alimentazione del sistema di riscaldamento

d) una tempesta con vento e grandine che può danneggiate le finestre o addirittura il tetto

e) un incidente in ferrovia, sulla strada o in altre realtà vicina alla scuola, con esplosioni e/o rilascio di fumi pericolosi

f) siamo al sicuro, non ci saranno mai emergenza da noi

DOMANDA 4 – SE POTESSI INVESTIRE SU SICUREZZA E SALUTE NELLA TUA SCUOLA, COSA FARESTI?

a) farei esercitazioni di emergenza più spesso e più coinvolgenti

b) migliorerei le vie d’esodo e i sistemi antincendio (allarmi, estintori, idranti etc)

c) rinnoverei banchi, cattedre, arredi e attrezzature

d) sostituirei i serramenti (porte e finestre)

e) darei una ripassata alle tinteggiature di pareti soffitti

f) la mia scuola va già bene così e guai a chi la tocca

DOMANDA 5 – METTITI NEI PANNI DI UN TUO INSEGNANTE, CHE DEVE VIGILARE SULLA CLASSE: QUALE COMPORTAMENTO DI FAREBBE PIÙ ARRABBIARE?

a) non curare l’ordine nelle aule, nei materiali e negli spazi scolastici

b) avere poco rispetto per gli ambienti e le attrezzature della scuola, e anche per personale scolastico

c) arrivare in ritardo la mattina all’ingresso

d) non rispettare le comuni regole di buona educazione tra persone

e) correre e spintonarsi in giro per la scuola

f) siamo studenti modello, non c’è motivo di arrabbiarsi