DAL 1° MAGGIO: GREEN PASS NO, MASCHERINE SÌ

Eccoci ancora una volta alla domanda pandemica che ci accompagna più di due anni: cosa cambia da domani?
Nella generale e comprensibile esigenza di alleggerimento delle strette anticontagio, sembra quasi che dal 1° maggio scatti un netto “liberi tutti”, ma a guardar bene così netto non è.
Partiamo da una certezza: da domani per accedere agli ambienti di lavoro, pubblici e privati, non serve più la Certificazione verde Covid19 e pertanto i lavoratori non devono più esibire il Green Pass e i Datori di lavoro non devono più controllarlo (uniche eccezioni, fino al 31 dicembre 2022, i visitatori di RSA, hospice e reparti di degenza degli ospedali).
E le mascherine? Non sono più obbligatorie? Sono solo raccomandate? Qui tocca aggrapparci ad un’Ordinanza del Ministro della Salute del 28/04/2022, nella quale sono elencati i casi in cui, almeno fino al 15 giugno, c’è l’obbligo di indossare le FFP2 (sostanzialmente mezzi di trasporto pubblici e spettacoli/manifestazioni al chiuso) o più generici “dispositivi di protezione delle vie respiratorie” (sostanzialmente lavoratori, utenti e visitatori di strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, RSA, hospice, strutture riabilitative, strutture residenziali per anziani).
Ok, ma… e negli altri ambienti di lavoro, tipo fabbriche, uffici, magazzini, cantieri? Per l’Ordinanza “è comunque raccomandato di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico.”
OK OK, ma… vale quindi per tutti gli ambienti di lavoro in generale? L’Ordinanza nulla aggiunge.
Poi però, scartabellando tra grovigli normativi ed esercizi interpretativi, scopriamo che il famigerato Protocollo condiviso a livello nazionale che dispone le misure anticontagio negli ambienti di lavoro è ancora in vigore. Magari verrà rivisto prossimamente, ci stanno trafficando da settimane, ma intanto è ancora in vigore nella sua versione del 21 aprile 2021. Sì, quel Protocollo che prevede, tra l’altro, di starsene a casa se sintomatici, di igienizzarsi le mani, di sanificare le superfici, di favorire il distanziamento interpersonale, di far meno riunioni possibile e di riservare agli esterni dei servizi igienici dedicati. Quello stesso Protocollo che ad un certo punto sancisce: “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore. Tale uso non è necessario nel caso di attività svolte in condizioni di isolamento”.
Insomma qual è il consiglio? Sperando che quanto prima un perentorio, inequivocabile e liberatorio atto normativo ci consenta di cambiare idea, il consiglio è questo: dal 1° maggio negli ambienti di lavoro, quando si sta in compagnia, le mascherine bisogna continuare ad usarle, così come bisogna continuare ad applicare gli ormai famigliari protocolli anticontagio.
Al netto del Green Pass, certo.